15 giu 2010

Digital Magazine

Gallerie multimediali, video, foto che parlano dalle pagine dei quotidiani. Sembra essere questo il futuro dei giornali nell'era del web e di ipad, iphone, smartphone e kindle (fra gli altri). Si chiama digital magazine: un nuovo formato di pubblicazione digitale, una via di mezzo fra il sito web e il classico quotidiano. Un modo per sfruttare al meglio le caratteristiche dei nuovi dispositivi mobili, che sembrano diventare il solo mezzo possibile per leggere quotidiani e riviste d'ora in avanti. Il quotidiano da semplice mezzo di informazione diventa vero e proprio programma: newspaper as a software. Ora lo scopo non è soltanto l'informazione ma ad essa si affianca l'intrattenimento.


Ovviamente ne consegue una ridefinizione dell'industria editoriale digitale. A questa 'gara' alla rimodernizzazione partecipano grandi player come Adobe e decine di piccole aziende e start up. L'obiettivo è creare prodotti più fruibili, piacevoli e interessanti per i lettori e neanche a dirlo, creare spazi nuovi per la pubblicità digitale.


L'inventore di questo nuovo formato è John Squires di Time Inc., anche alla direzione del Digital Magazine Consortium (alleanza formata da Time, Hearst, Meredith, Condè Nast e News Corp).


In realtà, al momento, non molti editori hanno aderito al nuovo modello. In più non va dimenticato che per realizzare un digital magazine, degno di questo nome, è necessaria una redazione ad esso dedicata. Dunque la tendenza è quella di accontentarsi di applicazioni che rendano agevole sfogliare le pagine di quotidiani e riviste sui dispositivi digitali. Fra quelli che, invece, hanno già intrapreso la nuova via: Le Figaro e Wired.


Chi invece sta sviluppando il software dedicato a creare un digital magazine è Adobe, già leader indiscusso del software per la grafica giornalistica. Sta studiando una Digital Publishing Platform per il nuovo formato. Il presidente di Adobe ha personalmente evidenziato l'importanza dell'implementazione della versione Cs5 di InDesign, che gestirà video, animazioni come fossero foto o box di testo. Il nuovo software permetterà agli editori di poter gestire contemporaneamente le due versioni del giornale: la classica cartacea e la nuova 'animata'.


Fra le piccole aziende che si muovono verso questo nuovo business l'italo californiana Paperlit e WonderFactory (sito di Newsweek, demo di Sports Illustrated). Sembra che la strada per l'editoria sia tracciata ed unica. Si tratta di un passaggio graduale dalla carta al digitale con migliorie notevoli rispetto al web.

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