8 mar 2011

L'OTTO MARZO - solo 3 storie

storia n. 1:
Alcune donne dell'America Latina subiscono una tripla oppressione in quanto donne, povere e indigene e di colore. Ma hanno trovato un mezzo per far sentire la loro voce e amplificarla: la radio. Palrlano di cosa significhi essere donna, dei loro problemi, della situazione e di cosa si potrebbe e dovrebbe fare. Le loro lingue sono maya, garifuna e spagnola. Imparando ad utilizzare mixer e microfono lottano per la loro visibilità e  per la diffusione della consapevolezza. Si tratta di radio comunitarie, cioè emittenti autonome che si diffondono ovunque cercando di sfidare gli interessi delle multinazionali mediatiche e restituendo ad un mezzo come la radio il ruolo di servizio per la società. Queste donne aprono spazi di comunicazione, permettono dialogo, rafforzano la cultura dove non sarebbe arrivata e allo stesso tempo, proprio perchè la radio è fatta dalla voce arrivano anche a chi non sa scrivere o leggere. Vogliono fare della radio uno strumento per la comunità e il cambiamento sociale. Grazie a donne come queste si sta rompendo il silenzio a cui sono state da sempre condannate. Ecco quello che fanno:





Fonte: Voci Globali - La Stampa

storia  n. 2:
Si chiama Fawzia Koofi è il vice presidente della camera afghana, ha insegnato inglese, è laureata in legge, sposata poi vedova e madre. Rischia la vita ogni giorno, ha scritto un libro Lettere alle mie figlie "ho deciso di scrivere questo libro perchè rischiando costantemente  di essere uccisa voglio che le mie figlie sappiano per quale motivo ho accettato di correre questi rischi e soprattutto perchè sono disposta anche a lasciarle dopo che hanno già perso il padre". Il messaggio che Fawzia manda sta nella sua forza che non l'ha fatta mai piegare, che affronta ogni giorno difficoltà e vuole trasmettere il grande amore che ha per il popolo afghano.


Fonte: Il Fatto Quotidiano

storia n. 3:
Tawakkol Karman scende in piazza e urla in Yemen per la sua gente, perchè sia ascoltata dal presidente. E' una donna che protesta in uno dei paesi più conservatori del mondo arabo. E' madre di tre figli e presidente dell'Associazione Donne giornaliste senza catene e membro del principale partito di opposizione. Lo Yemen si muove sulla scia di Tunisia ed Egitto. Tawakkol afferma " ci sarà sangue lo sappiamo bene. Ma non abbiamo paura: è ora o mai. E' a volto scoperto, in un paese dove la maggior parte delle donne sono fantasmi avvolti da teli neri e guida una rivoluzione.


Sono solo tre delle infinite storie che animo la vita ogni giorno, vite vissute da DONNE.

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