1.
YouTube lancia i suoi canali televisivi (più di 100) sul web con contenuti originali. Una nuova forma online e on demand di TV. Entro la fine del 2012 dovrebbero essere pronti.
Ci sono canali tematici e spazi affidati a personaggi noti. Fra i nomi sentiti: WaltDisney, Thomson Reuters, Cosmopolitan, Marie Claire, Lionsgate. Un modello che nasce per essere ancora più vicino agli utenti, senza comunque far sparire quello che YouTube rappresenta, cioè la condivisione e la partecipazione di chiunque. La prospettiva è la crescita esponenziale dei canali e la personalizzazione delle programmazioni. Si può dire che YouTube stia tentando di cogliere al volo i cambiamenti nella fruizione e consumo della tv.
I contenuti saranno distribuiti gratuitamente grazie ai ricavi dalla pubblicità.
2.
Altro modello è quello rappresentato da 'Servizio Pubblico' di Santoro. Ecco come funziona: le principali emittenti regionali, grazie al segnale digitale terrestre e a quello analogico e in alcuni casi satellitare mandano in onda Santoro.Tv locali e regionali insieme a Sky.
Con questi due esempi, dove finiscono la TV di stato e la TV tradizionale?
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