14 feb 2012

Tweeto o non tweeto?

Raccolgo qui alcune dichiarazioni del CEO di Twitter, Dick Costolo, alla Conferenza D:Dive Into Media in California, lo scorso gennaio.
"Twitter non è una media company"
"Siamo nel business dei media, ma non siamo necessariamente una media company"  
"Non creiamo i nostri contenuti, siamo un distributore di contenuti e di traffico."
A proposito della nuova politica di censura dei contenuti:
"Non c'è stato alcun cambiamento nella nostra posizione o atteggiamento o politica per quanto riguarda i contenuti su Twitter."



"Ora, quando viene rilasciato un ordinamento giuridico valido in un paese in cui operiamo... possiamo lasciare visibile il contenuto per il resto il mondo, rispettando la legge locale"
"Se vogliamo utilizzare Twitter nel modo più trasparente possibile, questo è l'approccio onesto per farlo."


Riflessioni in libertà:
Certo è ovvio che twitter sia prepotente nel mondo dei media e nella gestione delle notizie. 
La rete è il luogo della libera espressione per definizione, la questione della censura, non facile certamente, continuerà a suscitare polemica. Ma sarà poi così difficile pubblicare ciò che ci è stato bloccato su twitter da qualche altra parte?  
Ognuno di noi è (o almeno dovrebbe essere) consapevole che quello che mette in rete, potrà rimanere nella rete in silenzio e non essere visto mai o rimbalzare continuamente e insistentemente. Chi è in rete offre una parte di sé a tutti. Questo è il bello della rete e il brutto.
In rete bisogna saper cercare. In rete bisogna guadagnarsi la fiducia del pubblico o meglio della propria nicchia di seguaci.
Twitter va utilizzato, pian piano, ognuno ne perfezionerà l'uso a proprio favore.

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