Reporters Sans Frontières ha pubblicato il World Press Freedom Index 2010. L'indice sulla libertà della stampa nel mondo, è pubblicato dal 2002 ed è costruito in base alla libertà garantita ai giornalisti e alle testate nei vari paesi del mondo.
Riporto qui la traduzione di alcuni paragrafi del documento.
"La difesa della libertà di stampa continua ad essere una battaglia, una battaglia di vigilanza nelle democrazie della vecchia Europa e una battaglia contro l'oppressione e ingiustizia nei regimi totalitari sparsi nel mondo. Dobbiamo rendere onore ai 'motori' della libertà di stampa che sono Finlandia, Islanda, Olanda, Norvegia, Svezia e Svizzera. Ma anche rendere omaggio agli attivisti dei diritti umani, ai blogger e giornalisti che, nel mondo, con coraggio difendono il diritto di parlare. E' allarmante vedere diversi Paesi membri dell'UE che continuano a ricoprire gli ultimi posti dell'indice. Cosa che fa rischiare all'Unione Europea d iperdere la sua posizione di leader mondiale nel rispetto dei diritti umani. Tredici dei 27 paesi europei sono nella top 20 ma alcuni degli altri sono ben più in basso. L'Italia è 49°, la Romania è 52° e Grecia e Bulgaria sono al 70° posto. L'UE non è omogenea per quanto riguarda la libertà dei media. Il gap fra 'buoni' e 'cattivi' continua ad ampliarsi. Italia e Francia hanno confermato la loro inabilità ad invertire il trend negativo. A conferma gli eventi dell'ultimo anno: violazione della segretezza delle fonti giornalistche, l'attenzione continua sulla proprietà dei media, la mostra del disprezzo e dell'insofferenza da parte del Governo verso i giornalisti e il loro lavoro e le querele nei loro confronti.
Quest'anno i paesi precipitati in fondo all'indice sono dieci, marcati, al loro interno, dalla persecuzione dei media, e da una completa mancanza di notizie e informazioni.
Brasile, Russia, India e Cina dovrebbero essere pressapoco ad uno sviluppo economico simile ma l'indice evidenzia differenti livelli di libertà di stampa in questi paesi. Sentono la responsabilità del loro potere che sta emergendo e sono tenuti a rispettare gli obblighi nei confronti dei diritti fondamentali dell'uomo. Cadono sempre più bruscamente nell'indice di quest'anno Filippine, Ucraina, Greci e Kyrgysztan."
Nell'analisi di RsF alcune frasi in particolare dedicate alla situazione italiana.
"In Italia, dove alcuni giornalisti continuano ad essere sotto protezione della polizia, solo una mobilitazione mediatica nazionale senza precedenti ha aiutato a sconfiggere una legge rivolta alla proibizione della pubblicazione del contenuto di intercettazioni telefoniche, una delle principali fonti utilizzata nel giornalismo giudiziario e investigativo. L'Italia continua ad avere a che fare con grandi interferenze nelle attività media da parte dei leader politici, confermano il loro stato di 'asini' fra i paesi Europei."
Dunque Italia al 49° posto preceduta fra gli altri da Germania al 17°, Regno Unito al 19° seguito dagli Stati Uniti e Canada, Spagna trentanovesima, Francia al 44°.
E' possibile, sul sito di RsF vedere il questionario, i criteri e come vengono assegnati i punti a ciascun paese.