Prima Tunisia, poi Algeria e ora Egitto. Le proteste, spesso violente, nei confronti dei regimi che governano quei paesi, sono in atto. Aldilà di tutto ciò che hanno sopportato fino ad ora i cittadini di questi paesi, la nota comune che li unisce è la rete: Internet.
Forse i regimi che, ad un certo punto, hanno deciso di aprire alle nuove tecnologie e ad internet, non avevano idea della potenza, del ruolo di amplificatore che questo potesse avere. Forse hanno sottovalutato il web? o hanno sottovalutato i loro cittadini?
Forse i regimi che, ad un certo punto, hanno deciso di aprire alle nuove tecnologie e ad internet, non avevano idea della potenza, del ruolo di amplificatore che questo potesse avere. Forse hanno sottovalutato il web? o hanno sottovalutato i loro cittadini?
Le proteste che vediamo in questi giorni testimoniano con vigore che grazie a Twitter, Facebook, i blog e la rete, i giovani cittadini si sono uniti, prima parlati, hanno programmato le mosse. La rete ha permesso che le persone possano parlarsi, scambiarsi idee e sapere le cose. Questa 'versione' di Facebook riabilita, il social network, secondo me, da come comunenmente viene utilizzato da noi (io, gli italiani, gli occidentali, se vogliamo individuare delle categorie, comunque da parte di tutti quelli che vivono in un paese in cui non c'è la censura), gli ridà la forza che può avere di mezzo di comunicazione, di riunione delle persone. In senso più ampio, Internet si fa motore della democrazia, la cerca, la crea tramite dialoghi, i progetti di azione.
La rete ha offerto loro forme di comunicazione che consentono di evitare l'imponente repressione dei regimi. Così da promuovere la comunicazione, discussioni e progetti fra gli utenti. E' ovvio che il regime potrebbe oscurare la rete ma ormai la consapevolezza è instillata in moltissime persone, molti che potranno dirlo ad altri ancora. Non va neppur dimenticato che per quegli orgogliosi regimi la rete è anche, il simbolo del progresso.
Assistere a tutto questo mi mostra come Facebook e i media utilizzati in modo 'sociale' qui (negli stati dove c'è libertà di espressione) siano usati in modo diverso e percepiti diversamente, almeno ora, dopo che non sono più una novità, dopo che li abbiamo quasi a noia.
Cosa è per noi Facebook?
Controllo e comunicazione dei fatti nostri e altrui. Post di video e notizie stra-lette e stra-viste. Qualche messaggio in codice per gli amici intimi (nella speranza che l'intimità vera si attui ancora faccia a faccia). Sono messaggi galleggianti, comunicazioni galleggianti., spinte da onde che nessuno più governa. E' ancora un mezzo di comunicazione per noi? in quale senso? per molti è luogo di pubblicità di prodotti, ma anche di propaganda di idee proprie e altrui. Quante citazioni famose leggete sul vostro wall ogni giorno? A volte si tratta di appelli per motivi futili altre per motivi fondamentali, o per qualsiasi idea che passa per la mente a qualcuno. In fondo una caratteristica dell'uomo è la curiosità... o di gossip si tratta?
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