Il vecchio passaparola si rinnova su Facebook. Non si tratta più di una chiacchierata fra amici o in famiglia, non si tratta più di leggere i quotidiani. E nemmeno di ricerca nel web. Ora il passaparola sul referendum passa da FB.
Ed ecco che fioriscono le pagine, i link da condividere con amici, colleghi, gruppi. La macchia d'olio si allarga ancora più facilmente, ogni condivisione di link ne produce sicuramente un'altra.
Sono stati creati persino dei loghi ad hoc. Persone note ci mettono la faccia. sembra quasi che l'Italia dei c......i che se ne frega della politica tutto d'un tratto si muova e partecipi alla democrazia... forse è la scia di Pisapia e De Magistris, forse siamo stufi davvero? Forse vogliamo mandare un messaggio all'Europa: gli italiani ci sono, pensano e votano!
Mi sorge spontanea un'altra domanda, quante persone sanno veramente cosa è contenuto nella domanda referendaria? quanti si muovono solo sulle indicazioni del quotidiano o del partito o del volto di cui si fidano? FB alimenta i non pensanti o pensanti?
A guardare Facebook si possono fare delle previsioni.
Nel frattempo inizia la polemica politica. Qualunque sarà il risultato del voto non cambierà nulla.
E poi spunta il fenomeno del numero, alcune testate inseriscono nei loro articoli il numero dei votanti necessari per validare il risultato: più di 25 milioni di elettori. Cosa nuova di questa edizione dei referendum che, a mio parere sembra più spaventare che invogliare.
Ultima chicca il TG1 sbaglia (?) le date del voto... ma poi la rettifica.
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