"Ora ci sentiamo garantiti economicamente ma anche dal punto di vista della nostra indipendenza editoriale". Queste le parole di Eric Fottorino, direttore di Le Monde, dopo mesi di trattative, pressioni politiche e notti insonni. La decisione è stata presa, è stata accettata l'offerta del gruppo Bergé-Pigasse-Niel. Per la prima volta, il quotidiano non è più nelle mani delle 'elite illuminate' dei giornalisti, dei suoi dipendenti diretti. La scelta è ricaduta sul socio e compagno di Yves Saint-Laurent, sul giovane banchiere e sull'imprenditore delle tlc. "Avevamo due offerte equivalenti dal punto di vista finanziario - aggiunge Fottorino - quella prescelta ci è sembrata più coerente nel piano di sviluppo sul lungo periodo, mentre l'altra mostrava evidenti contraddizioni fra i soci".
Dunque, sembra essere finita l'epoca dello storico (è stato fondato 65 anni fa) giornale dei giornalisti. Il direttore di Le Monde ribatte che Bergé ha proposto, invece, la creazione di una Fondazione dei dipendenti che avrà una minoranza di blocco, con diritto di veto sulla nomina del direttore. "Non avremo più la gestione del giornale, ma voglio credere che l'indipendenza sarà al sicuro".
La speranza è l'ultima a morire.
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