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25 mag 2011

Camera never lies!

Camera never lies. La macchina fotografica non mente mai. Questa affermazione vale anche oggi?

22 feb 2011

sulla fotografia e sugli smartphone

Ecco una riflessione sul fotogiornalismo  e le applicazioni per smartphone (dal sito LSDI) che sembrano diventare protagoniste dell'informazione per immagini.

Esiste e dove sta la linea che li separa?

12 feb 2011

BORN INVISIBLE, UNA SERIE DI FOTOGRAFIE CHE RACCONTA LE ADOLESCENTI INVISIBILI

Colori forti, visi ed espressioni ben in rilievo. Sono scatti fotografici abilmente ritoccati, l’impressione è che lo siano per rendere ancora più diretto il messaggio. È la mostra fotografica di Sheila McKinnon - Born invisible – fino al 20 febbraio al Palazzo Ducale alla Loggia degli Abati.
Nate invisibili sono bambine, ragazze provenienti dai paesi in via di sviluppo, spesso sfruttate, relegate all’ultimo posto della gerarchia famigliare, sottoposte a torture fisiche. Costrette in ruoli che nulla hanno a che fare con la loro età. A guardare i loro sguardi dalle fotografie di McKinnon emergono a volte sorrisi ‘isterici’ a volte lacrime che non scendono e sguardi severi. Molte organizzazioni aiutano i bambini di tutto il mondo ma poche fanno fronte specificatamente ai problemi delle adolescenti povere tra 10 e 14 anni. È questa mancanza che si vuole denunciare attraverso questa mostra.

La tecnica utilizzata, nella maggior parte dei casi, è quella di modifica della stessa immagine, riproposta da angolature diverse, con un taglio diverso o colori diversi. Sovrapposizioni dello stesso scatto e rielaborazioni, alcune immagini sono costruite a specchio, in altre lo stesso soggetto è ripreso in una sequenza di movimenti. I colori saturi e i tagli collocano quei visi tristi in ambienti quasi surreali che però rendono il messaggio della tristezza e dello stare a guardare inerti, ancor più forte.

Le foto sono state scattate in India, Vietnam, Burkina Faso, Mozambico, Zanzibar, Yemen, Caraibi, Sierra Leone, Marocco, Congo, Thailandia.

La mostra è organizzata dalla Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, e ospitata dalla Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale.

11 feb 2011

WORLDPRESS PHOTO 2011

Ecco le foto che hanno vinto l'edizione 2011 del WORLDPRESS PHOTO: il link per vedere le immagini.
Le foto attraverseranno 45 paesi e quasi 100 città. Saranno ad aprile a Roma, a Milano a maggio e torneranno poi a novembre e dicembre a Lucca e Napoli.

16 gen 2011

RIFLESSIONI SULLA FOTOGRAFIA


1. Quello che conta è il risultato finale, la stampa finale, il lavoro che lo precede negli anni è cambiato molto, dall'impostazione di tempo e diaframma manuale si è passati allo smartphone. Il valore dei differenti processi che portano alla stampa finale è diverso? va considerato in modo differente se si tratta di pellicola o iphone?

2. Quello che conta veramente è la capacità di osservare, il colpo d'occhio a prescindere dal mezzo utilizzato?

3. Uno scatto è bello per il concetto che racconta o solo per la bellezza estetica, della composizione? o semplicemente si tratta di quello che un'immagine suscita in ogni singola persona ad essere il solo metro di giudizio?

12 gen 2011

RAPALLO FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA - V


Dal 15 gennaio al 13 febbraio a Rapallo la V Edizione di RFC. Il tema di quest'anno è Ritorno alla fotografia.
Segnalo la tavola rotonda l'opening day, il 15 gennaio h 15.00 Villa Queirolo_Casa della Cultura, via Aurelia di Ponente 1 , dal titolo "Ritorno alla Fotografia. Scelte e necessità nel dibattito contemporaneo" partecipano Andrea Botto, Alfredo Cramerotti, Charlotte Dumas, Francesco Zanot.


31 ago 2010

Vogue Italia in 3D

Anche Vogue Italia, la 'bibbia' della moda, con il numero di settembre sperimenta le nuove possibilità della carta stampata. Il numero di settembre regala occhiali 3D per vedere la copertina, il servizio nelle pagine interne dedicato alla modella Miranda Kerr.

E se non bastasse la pagine patinate si animano, proponendo un servizio fotografico di moda, probabilmente il primo in 3D, di Tim Walker.

Penso che questo servizio così innovativo visualmente e tecnicamente sia la dimostrazione che c’é ancora molto spazio per rendere sempre più interessante la carta stampata. Vogue Italia, proponendo il primo servizio di moda in 3D, si conferma ancora una volta come il giornale più autorevole nella ricerca e nella creatività” afferma Franca Sozzani, direttore di Vogue Italia.

8 giu 2010

cosa resta del fotografo

E' nelle librerie Lezioni di fotografia, edito da Quodlibet. Raccoglie una serie di fotografie di Luigi Ghirri e gli scritti che raccolgono le lezioni che egli tenne fra il 1989 e il 1990 all'Università del Progetto di Reggio Emilia. Ogni lezione è corredata da una fotografia che Ghirri mostrava ai suoi studenti. Questo libro è la testimonianza di una doppia, crisi nella storia della fotografia. Da un lato la fine della fotografia come oggetto intellettuale e dall'altra la fine del fotografo stesso come intellettuale. Nelle sue lezioni Ghirri accennava, senza rendersi conto fino in fondo di quello che sarebbe accaduto a quest'arte, all'imminente era digitale e non considerava importante che prima poi la pellicola sarebbe stata abbandonata. Semplicemente pensava che al suo posto sarebbero arrivati i pixel ma il cambio di supporto non avrebbe cambiato pressocchè nulla. In realtà Ghirri non pensava che da li a poco sarebbe arrivato Internet. La rete ha cambiato radicalmente il sistema di circolazione delle immagini.

Quello che Luigi Ghirri raccontava era che "la figura del fotografo è sfaccettata, attiva nella creazione globale dell'immagine di comunicazione". Per lui la "fotografia era un lavoro del pensiero, ed è sempre esistita, è un modo che l'uomo ha di guardare il mondo e non la tecnica per farlo". Riuscì a mettere in pratica, maestralmente, quello che pensava: "il nuovo modo di agire di una figura storica, quella del fotografo". I suoi "progetti di comunicazione globale": Il Viaggio in Italia dell'84 e le Esplorazioni sulla via Emilia dell'86, sono rimasti unici nella storia culturale dell'Italia. Quello che voleva trasmettere, oltre alla pura tecnica fotografica, era il messaggio che bisognava essere consapevoli che il fotografo poteva essere il perno di una società basata sulle immagini, che potesse disegnare il mondo con linguaggi diversi. Ghirri lamentava il fatto che i fotografi italiani non furono in grado di fare il salto di qualità, non seppero raccontare un popolo. Oggi la fotografia è un insieme di movimento continuo in Internet. I fotografi intellettuali di Ghirri non "servono" più. Non servono più i fotografi in generale. Ora le prospettive che si aprono ai fotografi sono due: da una parte alcuni si ripropongono come artisti e cercano di sopravvivere fra una galleria e l'altra. L'altra prospettiva è rimanere nel circuito mediatico e diventare semplici fornitori di immagini, queste subiranno molte mutazioni, diverse didascalie, prima di finire sullo schermo dei pc di chi guarda.


Luigi Ghirri era appassionato di cinema, di musica, di architettura e un gran lettore. Egli riteneva che la fotografia, "carezza del mondo", facesse da antidoto all'eccessiva velocità di consumo visuale. Ironia della sorte Ghirri non ha potuto assistere alla scomparsa del fotografo intellettuale.


Qualcosa di interessante sull'attuale situazione del fotogiornalismo a questo link.